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Cronaca del concerto inaugurale a Palazzo Sorbello
Inviato da UmbriaNoise il 14 Agosto 2021.

 

DAI CANTI MEDIEVALI AD IMAGINE: SOLD OUT A PALAZZO SORBELLO


Nell’elegante cornice di Palazzo Sorbello, fra soffitti e affrescati e un panorama mozzafiato su Perugia, si è svolto lo scorso giovedì “Imagine All The People  - Viaggio musicale dal medioevo ai Beatles” che ha visto protagoniste la cantante siciliana Claudia Aliotta e l’arpista perugina Rachele Spingola. Evento inaugurale della manifestazione “Eventi a Palazzo Sorbello, musica e aperitivo in terrazza”, organizzato dalla Fondazione Ranieri di Sorbello, il concerto ha regalato intensa bellezza e magica atmosfera evocata dalla voce eterea di Claudia Aliotta e dai suoni incantati dell’arpa. Il percorso musicale è iniziato con un brano per arpa sola, la danza rinascimentale “Branle d'Ecosse” con cui il pubblico è stato subito trasportato in atmosfere di altri tempi che hanno continuato a risuonare nei brani vocali successivi il virelai trecentesco di Guillaume de Machaut “ Douce dame jolie”, la suggestiva “Wexford Carol”, brano della tradizione irlandese del 1200 e la notissima “Scarabough Fair”, ballata inglese tardorinascimentale. Dopo questa prima parte dedicata alla musica colta e celtica, eseguita con grazia e delicatezza da entrambe le artiste, si è aperta una parentesi folk con la villanella napoletana “Maronna nun è ‘cchiù” e due brani di Olivia Sellerio, “Lu jornu ca cantavanu li mani” e “Malamuri”, tutti contrassegnati da un’interpretazione appassionata ed intensa della cantante che ha messo in campo una vocalità ricca di sfumature espressive, incentrata su un registro medio dai toni scuri, diversamente dai suoni cristallini ed eterei che avevano caratterizzato i brani precedenti. Rachele Spingola, in veste di solista,  ha regalato preziosi momenti di poesia con i brani “Eleonor Plunkett” di Turlough O Carolan e “Looking at a Rainbow through a Dirty Window” di  Calum Stewart. Brillando per la grande capacità di affrontare repertori e generi stilisticamente e tecnicamente molto differenti fra loro, la Spingola è stata l’artefice, con il supporto della loop station abbinata alla sua arpa elettrica, di splendide rivisitazioni di “ The Curse” di Agnes Obel e di “Circles” di Ludovico Einaudi, brani dallo stile vocale moderno con i quali la cantante Claudia Aliotta ha dimostrato di essere in grado di gestire con disinvoltura vari modelli di vocalità. Nel finale un omaggio ai Beatles con “Let it Be”, interpretata con profonda sensibilità, e la splendida “Imagine” di John Lennon per celebrare i 50 anni dalla creazione di questo inno alla pace e alla fratellanza il cui messaggio potente è ormai diventato patrimonio dell’umanità.

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