I due giovani ideatori del gruppo si incontrano in un affollato club berlinese in cui, tra un bicchiere e l' altro scoprono di vivere nell' alta valle del tevere e di avere un' innata passione per la musica. 
Mark David, attento chitarrista di origini londinesi e Marco Taffini, talentuoso paroliere e compositore, si rivedono dopo anni e creano il progetto Le Notti di Masha, in onore ad una squillo incontrata in Germania scomparsa prematuramente. 
Trovano subito piena collaborazione in ambito strumentale col poliedrico batterista Emanuele Sartori e con le spiccate doti ritmiche del bassista Daniele Chan Rubichini. 

Nell'estate 2010 il gruppo si trova in studio e grazie ancora una volta alla complicità del caso si trova a collaborare con il violinista concertista Nikolaj Krasjénsky che si vede costretto dopo poche settimane a rinunciare al progetto per motivi personali,tuttavia lasciando una forte impronta sul metodo di composizione e ricercatezza sonora alla band. 
Le settimane successive alle prime registrazioni autoprodotte servono alla band per riarrangiare i brani per dar vita all'EP intitolato "Omomino" tuttora in fase di missaggio.